La figura dei Consiglieri di Fiducia: un passo avanti per il benessere dei lavoratori

La figura dei Consiglieri di Fiducia: un passo avanti per il benessere dei lavoratori

La tutela della dignità e del benessere dei lavoratori è diventata una priorità sempre più rilevante e i Consiglieri di Fiducia costituiscono una figura di tutela sempre più diffusa nei contesti organizzativi. Sono professionisti esterni all’impresa incaricati di fornire consulenza ed assistenza ai dipendenti oggetto di molestie sessuali, morali, discriminazione, mobbing e costrittività organizzativa. Rappresentano un Organo di garanzia, soggetto terzo, indipendente, esterno, nominato dal datore di lavoro d’intesa con gli organismi paritetici (p.e. i Comitati Unici di Garanzia negli enti pubblici), con compiti e funzioni definiti dal codice di condotta adottato dall’organizzazione.

Coerentemente con i propri requisiti di terzietà, riservatezza, autonomia e indipendenza di giudizio, i Consiglieri di Fiducia svolgono attività di ascolto verso i lavoratori fornendo consulenza qualificata per la risoluzione dei conflitti e conducono attività di monitoraggio, rilevamento ed intervento in situazioni di malessere organizzativo. Ancor più, in sinergia con gli organismi interni all’impresa deputati a favorire la cultura della parità e la valorizzazione del benessere di chi lavora, svolgono attività di informazione e sensibilizzazione sui temi del disagio lavorativo, promuovendo l’adozione di politiche ed azioni di prevenzione e contrasto della violenza psicologica, della discriminazione e delle molestie sessuali e morali con il fine di favorire un ambiente di lavoro sano, rispettoso e inclusivo.

Grazie alla contrattazione collettiva che ha recepito la normativa dell’Unione Europea (Raccomandazione 92/131 della Commissione Europea del 27 novembre 1991), la figura della/del Consigliera/e di Fiducia è stata introdotta in tutti i settori, sia pubblici che privati, con lo scopo di fornire a lavoratori e imprese uno strumento concreto per la valorizzazione e la promozione della dignità e dei diritti della persona. 

La buona notizia è dunque che l’adozione di questa figura non solo rispetta gli standard europei, ma costituisce un passo avanti verso una cultura organizzativa più consapevole e attenta alle esigenze e alla salute dei propri collaboratori. È ampiamente diffusa nella Pubblica Amministrazione dove, ai sensi della L. 4/2010, sono istituiti i “Comitati Unici di Garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni” che operano di concerto con i Consiglieri di Fiducia, la cui positiva esperienza sta sempre più attirando le aziende private che mirano alla certificazione di genere delle imprese (UNI/PdR 125:2022).

Appare evidente che la strategia comunitaria in materia di salute ha delle ricadute anche in ambito lavorativo, dove si caratterizza per l’innovazione dell’impianto globale basato su un concetto di benessere ancorato alla cultura della prevenzione e collegato a politiche sociali ambiziose che creano competitività di impresa. 

È dunque in quest’ottica di inclusività, tutela della salute e del benessere che si delinea la multidisciplinarietà dei requisiti richiesti ai Consiglieri di Fiducia, per i quali è opportuno avere una formazione adeguata a risolvere i problemi delle persone nelle organizzazioni e a svolgere il proprio compito con efficacia. 

Per chi vuole approcciarsi a questa professione sono utili corsi che perfezionino le competenze già acquisite nei percorsi di laurea, partendo dalla costruzione del contesto giuridico di riferimento, insieme alle tematiche organizzative, mediche, psicologiche e del counselling da arricchire di conoscenze aggiuntive, mediante didattica applicata ed esercizi pratici. Gli esperti generalmente più indicati a ricoprire questa figura sono avvocati, psicologi e psichiatri, medici, addetti alle professioni sanitarie, dirigenti e/o dipendenti pubblici con compiti organizzativi negli ambiti trattati.

È dunque possibile prevedere che la figura del/della Consigliera/e di Fiducia sarà sempre più presente anche nelle imprese private italiane, poiché essa rappresenta il segno tangibile dell’impegno verso una visione del lavoro fondata sulla dignità e il rispetto, in un ambiente lavorativo sano e prospero per tutti.

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