Il debate come metodologia didattica

Il debate come metodologia didattica

Un’attività che migliora il senso critico

Affermatosi ormai in diversi paesi d’Europa, il debate è una metodologia d’insegnamento in via di diffusione anche nelle scuole italiane: essa consiste nella formazione di due squadre ciascuna delle quali dovrà sostenere, attraverso dei ruoli prestabiliti e di tempi cronometrati, una posizione pro o contro su una determinata frase, definita solitamente topico. Al termine della gara, una giuria, attraverso una griglia di valutazione, premierà quale delle due squadre avrà saputo sostenere con più efficacia le proprie opinioni.

Pur avendo antichissime origini (pensiamo ai topici aristotelici o alle disutationes medievali), negli ultimi decenni è diventata in alcuni sistemi scolastici materia curricolare (quindi valutata come le discipline più canoniche) mentre nel nostro paese è, per ora, solo una metodologia didattica che spinge gli alunni a informarsi su un determinato tema e sostenere la propria posizione.

Vediamo ora come è strutturata una gara di dibattito: scelto il topico, si dividono i partecipanti (alunni della stessa classe o di due diverse classi o, perché no, una squadra di alunni e una di insegnanti) in due gruppi, ognuna dei quali avrà qualche giorno di tempo per informarsi sul tema, cercando punti di forza e di debolezza della posizione che dovranno sostenere.

Ovviamente la scelta del topico è cruciale: bisogna evitare topici su cui c’è poco da discutere e che sono realtà fattuali (nessuno dibatterebbe in merito al razzismo) o su argomenti particolarmente spinosi legati all’etica o alla politica. La gara, secondo una delle modalità più diffuse, vede, per ognuna delle due squadre, la declamazione di un prologo di un paio di minuti, un momento di argomentazione di 3 minuti a cui segue una dialogo socratico di 2 minuti (momento in cui un rappresentante dell’altra squadra rivela criticità nell’argomentazione della squadra avversaria) e, dopo una decina di minuti di pausa per raccogliere le idee, si termina con replica, difesa ed epilogo, ognuna delle quali fasi impegna due minuti.

In tutto la gara dura, salvo interruzioni e tempi prolungati, circa un’ora e mezza, al termine della quale la giuria, solitamente composta da almeno due persone, sceglie la squadra che ha meglio affrontato l’argomento: gli elementi che concorrono a una buona riuscita sono, tra i vari, l’incisività delle proprie argomentazioni, efficacia comunicativa verbale e non verbale, il rispetto dei tempi previsti e la pertinenza delle argomentazioni.

Tutto il meccanismo del debate si basa, quindi, sulla capacità di sostenere (e valutare) un’argomentazione anche se questa è diametralmente opposta alle proprie idee e permette di migliorare le proprie capacità espositive, anche davanti a una giuria, e di ricercare le giuste informazioni a sostegno della propria idea, non incappando in fake news o discorsi fallaci. Questa attività ha anche il pregio, talvolta, di far rivalutare la propria idea di partenza proprio perché, mossi dalla ricerca e dallo spirito di competizione, si approfondiscono alcuni argomenti in maniera davvero minuziosa.

Infine, tornando alla questione della valutazione, questa attività può essere utilizzata a tal fine, soprattutto per discipline umanistiche e per lo più orali (come filosofia o storia) o per educazione civica, contribuendo alla creazione dello spirito critico.

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