Quanto abbiamo bisogno di segni!

Quanto abbiamo bisogno di segni!

Ho seguito in diretta la celebrazione per l’incoronazione di Re Carlo III e della Regina Camilla.
Erano presenti tutti i componenti della Casa Reale, il primo ministro britannico Sunak, i governanti dei Paesi del Commonwealth e i rappresentanti delle varie religioni, oltre a tantissimi Capi di Stato, tra cui il nostro Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

E tanta, tanta gente. Nonostante la pioggia battente.

Ho assistito ad una celebrazione solenne come neanche al cospetto del Papa ho mai visto.
Sono stato sommerso dalla bellezza di questo rito antico e pieno di significato.

Ogni dettaglio, ogni abito, ogni oggetto, ogni singolo particolare era curato nei minimi dettagli. In chiesa é stata un’apoteosi di canti, organo, trombe scintillanti. La processione portava i simboli della religione e dei poteri terreni, croce e spada, scettro e corona, abiti cerimoniali, troni e vessilli.

Tutti cantavano, tutti!

Tutti erano lì a omaggiare il Sovrano, la sua sposa e a ringraziare Dio per la loro presenza.
Da italiano, repubblicano, ho sempre guardato la monarchia britannica come potrei guardare un programma di gossip, di intrattenimento leggero o come si assiste ad una puntata di “The Crown”.
Ma oggi, mentre seguivo la suggestiva celebrazione, ho avuto forte la sensazione di come la monarchia sia davvero rispettata e apprezzata da chi la vede come il simbolo più importante che esista per una comunità.

La monarchia é il valore più profondo per tutto il Regno Unito.
Ogni suddito di sua maestà si ritrova oggi in Carlo in quanto Sovrano come fino a settembre si ritrovava e ritrovava i propri valori in Elisabetta.

Al vertice di tutte le istituzioni, c’è una Famiglia, con tutti i problemi delle famiglie comuni, compresi litigi tra fratelli, dispute economiche, divorzi e tradimenti… in fondo una famiglia in cui tutti, più o meno, possono ritrovarsi.

È un sentimento, una consapevolezza, che probabilmente noi italiani non abbiamo così forte. Le bandiere da noi sventolano solo se gioca la nazionale di calcio… Invece, intorno al Re, intorno alle parrucche, agli abiti regali, alle spade portate in processione, intorno a quei simboli che guardiamo con superficiale supponenza, come se assistessimo ad una puntata del Trono di Spade, ci sono valori profondi, che uniscono coloro che si sentono un’unica famiglia intorno alla Famiglia Reale.

Sono e resto profondamente repubblicano, ma oggi ho provato una sana e simpatica invidia per questo popolo in festa per l’incoronazione del loro Re e della loro Regina. Questi simboli, questi riti, sono rappresentazione visiva dei valori delle persone e riescono ad avere una penetrazione profonda nelle coscienze di tanti cittadini.

In fondo è l’emozione che proviamo quando vediamo le frecce tricolore che colorano il cielo di rosso bianco e verde…solo che qui da noi, il vento porta via velocemente quei fumi colorati, e non resta una figura così iconica come un sovrano a riunirci tutti.

Partecipare a questi riti ci ricorda che siamo uniti da qualcosa di grande.

Ogni celebrazione, di qualunque natura, religiosa, civile che sia, dovrebbe essere curata e preparata con la giusta solennità.

Perché i riti servono.

I riti sono importanti.

Nei riti e nei simboli ritroviamo noi stessi, come singoli e come comunità.

God Save the King!

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