Cari genitori, ci vediamo a settembre!

Cari genitori, ci vediamo a settembre!

Sopravvivere ai 3 mesi più bollenti dell’anno… con una caramella

Ultimo giorno di scuola. Un’orda di bambini urlante, schizza fuori dalle porte come popcorn in una padella senza coperchio, con zaini troppo leggeri per essere veri e sorrisi che si spargono nel vento come i petali di un soffione.

Al cancello, un gruppo di maestre sorridenti (e visibilmente sollevate) agita le braccia pronunciando le magiche parole: “Cari genitori, ci vediamo a settembre!”

Ora, se la scena ti è anche solo vagamente famigliare, forse anche tu (come me) sei lì, dall’altra parte di quella gioia incontenibile, di quel cancello che ancora mostra a spazi alterni le braccia agitate verso il cielo, quei sorrisi sdentati che, non appena varcano il suddetto cancello, si trasformano improvvisamente in una smorfia. E inizia il concerto…

“Mamma, che facciamo oggi?” “Papà, mi annoio…” “Cosa mangiamo a pranzo? E a cena? E domani? Che facciamo domani??”

Già… domani. “Domani è un altro giorno e si vedrà”, recitava un vecchio film. Ma tu in questo momento non ci credi perché sai che quel domani, quel caldo, torrido, faticoso domani… durerà ben tre mesi.

E se ti dicessi che esiste un modo per trasformare quel domani infinito nel caos estivo in un’oasi di pace? Immagina di poterlo fare senza ricorrere a soluzioni drastiche come spedire i figli su Marte, un’idea che, seppur tentatrice, rimane puramente fantastica.

Piuttosto, pensa a qualcosa di semplice e quotidiano, come mangiare una caramella.

Ma attenzione, non si tratta di imbottire i bambini di zuccheri o di rischiare carie ai denti; sto parlando di trasformare il semplice gesto di mangiare una caramella in un atto di Mindfulness, quello stesso termine che in tempi moderni viene stra-abusato e spacciato come la panacea per tutti i mali (grazie, yogini improvvisati e fuffa-guru iperproduttivi).

Ma il cuore della mindfulness, utilizzata persino nella psicoterapia cognitiva, si trova nella capacità di concentrarsi completamente sull’esperienza del presente. E cosa può essere più “presente” di gustare lentamente una caramella, sentendola sciogliersi in bocca?

Tutto ciò che devi fare è fermarti un momento e… respirare (meglio ancora se riesci a farlo mentre i bambini sono distratti con un gelato).

Le sfide dell’estate

Le lunghe giornate estive, sebbene piene di sole e gioia, portano con sé anche un carico non indifferente di sfide per i genitori. Si perché la scuola si ferma, ma il lavoro no e neppure tutti gli altri impegni quotidiani e spesso il tutto si trasforma in una disumana lotta contro il tempo da cui, a volte, si esce sconfitti.

E se tuo figlio in preda ad un folle estro artistico ha deciso di dipingere il gatto di verde (o magari il muro) o tua figlia nella frenesia dell’estate ha deciso di trasformare la casa in un campo giochi permanente in cui il “silenzio” è solo un lontano ricordo, la mindfulness può aiutarti a mantenere (o forse ritrovare) la calma interiore.

Che cos’è la Mindfulness?

La Mindfulness è la pratica meditativa di concentrarsi sul momento presente con accettazione, senza giudizio.

Carl Rogers, uno dei padri della psicoterapia moderna, sosteneva l’importanza di vivere nel momento presente come indicatore di un “buon funzionamento” psicologico. Secondo Rogers, mantenere una presenza mentale nel “qui e ora” ci aiuta a evitare gli sbilanciamenti tipici degli stati di malessere psicologico, come l’ansia, che spesso nasce dall’anticipare pericoli non ancora reali. In estate, questo può significare preoccuparsi eccessivamente di come organizzare le giornate, cercando di far coincidere tutto. E spesso cadendo in uno stato di stress emotivo non indifferente.

Ma cosa significa stare nel “qui e ora”?

Significa vivere solo i piccoli momenti del presente, senza lasciare che l’ansia ci invada per qualcosa di imprevisto o per ciò che potrebbe accadere nel futuro.

Ma siamo esseri umani e le giornate storte e piene di stress capitano anche se siamo le persone più zen del mondo: la gomma della macchina che si buca, la baby sitter che sta male, il treno che ritarda, piove e sei senza ombrello. E domani avevi promesso di portare i bambini in piscina, ma loro vogliono andare al mare, ma come si fa se la macchina è dal gommista??

Respira…

E poi torni a casa e sembra che sia scoppiata una bomba, la cena è ancora da preparare, i bambini ti accolgono calorosamente con le manine appiccicose di dolci non identificati che sporcano la giacca che avresti dovuto usare l’indomani per il meeting…

In questi momenti, quando tutto sembra andare controcorrente, quando senti che lo stress ormai è arrivato ad un limite intollerabile, quando stai per esplodere come una pentola a pressione…

… prendi una caramella.

Non mangiarla subito però. Prendila in mano e basta.

E ora guardala, osservala attentamente. Di che colore è? È liscia, ruvida, tonda, quadrata, piatta?

Ora portala vicino al naso e annusala. È al limone? O forse alla fragola. O magari alla liquirizia.

Adesso mettila in bocca, ma non masticarla. Resisti a quella tentazione e lascia che si sciolga lentamente. Ascolta le sensazioni, i sapori, la consistenza che cambia man mano che si scioglie.

Ascolta come il gusto della caramella esplode in bocca. Nota se il sapore cambia, come si espande e quali parti della bocca sono più coinvolte nel recepire il gusto. Riconosci i sapori di base come l’amaro, il dolce, o forse l’aspro.

Mentre continui a lasciare che la caramella si sciolga, presta attenzione a come il tuo corpo reagisce. Nota qualsiasi sensazione di piacere, calore, o rilassamento che potresti sentire.

E dopo aver finito la caramella, resta in silenzio per qualche minuto.

Come ti senti ora rispetto a prima? Qualcosa è cambiato? Magari migliorato?

Vedi, quello che hai appena fatto è stato apparentemente solo un semplice esercizio di mindfulness. In realtà è stato un vero e proprio viaggio nel presente, un piccolo pezzo di paradiso, un attimo di felicità che spesso si trova in fondo alla tasca dei pantaloni o della borsa.

Ricorda, la mindfulness non è solo una moda passeggera, ma una pratica supportata da anni di ricerca scientifica ed utilizzata nella terapia cognitiva che può effettivamente aiutarti ridurre lo stress, migliorare la concentrazione e aumentare la soddisfazione personale.

Ammettilo, mentre assaporavi la caramella, anche se solo per pochi minuti, hai dimenticato tutto il resto. Il caos, il caldo, i problemi.

Sei semplicemente stato nel “qui e ora”.

Quindi, mentre i bambini corrono selvaggi verso il cancello della scuola, con le bocche sorridenti e i capelli al vento e le maestre sventolano le braccia in un sollevato “Ci vediamo a settembre”, ricorda: ci sono gioie e momenti di pace nascosti in ogni angolo della giornata. Il trucco consiste nel saperli cogliere: una caramella, un pezzetto di cioccolato, un respiro alla volta. Perché alla fine, cari genitori, riuscire a trovare il proprio angolo di tranquillità, anche in mezzo al panico estivo, potrebbe essere la più dolce delle vittorie.

Anche più dolce di una caramella.

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