Coraggio moltiplicato per futuro
- Gennaio 07, 2025
- di
- Matilde Sironi
Stop alla paura della matematica
Nel contesto educativo odierno, emerge un divario significativo tra chi sceglie materie umanistiche e chi opta per le discipline scientifiche, con quest’ultima categoria rappresentata da una minoranza. Da metà degli anni Novanta, matematica e scienze sono diventate centrali per sostenere l’innovazione, che ormai permea la nostra vita quotidiana. Tuttavia, nonostante si parli tanto di STEM e di parità di genere nel settore scientifico, raramente si discute della paura che la matematica suscita in molti, soprattutto nei giovanissimi.
Nel mio lavoro quotidiano, ho l’opportunità di interagire con bambini delle nuove generazioni che, al mattino, arrivano a scuola con l’aspettativa che la matematica non faccia parte delle materie da affrontare. Con bambini di 8 o 9 anni, noto una crescente difficoltà nell’affrontare i problemi matematici e questo loro timore diventa quasi palpabile quando li vedo guardare ai problemi con uno sguardo smarrito che mi riporta alla mia esperienza scolastica. Da tempo si parla tanto di materie scientifiche, ma sembra che manchi la consapevolezza del valore che la fatica porta con sé, ossia quello di comprendere a fondo la logica e il senso della matematica, e non solo.
A partire dai compiti a casa, l’autorevolezza dell’adulto non basta a sostenere il bambino, che finisce per dipendere troppo dall’aiuto esterno, sostituendo la sua autonomia con il pensiero del genitore. Spesso, i bambini perdono il coraggio di tentare e di affrontare l’errore, un aspetto che, tra l’altro, con l’uso di penne cancellabili, viene persino reso difficile. Mi preoccupano la carenza dei tentativi da parte dei piccoli, la necessità di sostituirsi a loro e fare al posto loro, lo scoraggiamento nel vivere l’errore come una parte naturale del processo. In un’epoca in cui abbiamo viaggiato da una visione della perfezione a una più orientata alla felicità, rischiamo di ricadere nell’errore della performance e del successo a tutti i costi.
Questa carenza di tentativi si riflette peraltro nel mondo del lavoro, che oggi richiede competenze scientifiche di base in ogni settore. La matematica e le scienze non sono solo competenze tecniche, ma strumenti per sviluppare il pensiero critico e la capacità di risolvere problemi.
Non possiamo più permetterci di avere generazioni che scelgono di non iniziare la maratona prima ancora che il fischio d’inizio risuoni. La matematica, come tutte le scienze, non è solo un linguaggio del sapere, ma un ponte verso il futuro, e ogni giovane che si avvicina a essa con coraggio e determinazione è un passo più vicino a un mondo di opportunità. Perché, alla fine, la vera sfida non è solo quella di comprendere la matematica, ma quella di rendere i nostri giovani pronti a scrivere le nuove regole del gioco.