Come si vive senza amore: c’è dignità negli esperimenti di Harry Harlow?

Come si vive senza amore: c’è dignità negli esperimenti di Harry Harlow?

L’unica cosa che mi interessa è se le scimmie risulteranno una proprietà che posso pubblicare. Non ho alcun amore per loro. Non l’ho mai avuto. Non mi piacciono davvero gli animali. Disprezzo i gatti. Odio i cani. Come potrebbero piacermi le scimmie?

H. Harlow, 1974

Harry Harlow è probabilmente uno degli psicologi più riconosciuti di sempre. Le sue ricerche vertono su un aspetto peculiare della psicologia, affrontato da pochi prima di lui: l’attaccamento, che è uno dei principi cardine dell’amore.

Si può affermare che Harlow ha dimostrato l’importanza dell’amore privando le sue vittime dell’amore. La sua opera è stata messa in scena in un laboratorio, per la precisione in delle gabbiette: i suoi piccoli attori, i macachi rhesus, venivano privati delle loro madri a poche ore dalla nascita e costretti a vivere in compagnia di due genitori artificiali, uno di morbida spugna e uno di metallo.

I cuccioli passavano la giornata accucciati nel ventre morbido della madre di spugna, e di tanto in tanto si recavano dalla madre di metallo, l’unica fonte di latte, per nutrirsi. Se il piccolo veniva cresciuto unicamente con la madre di ferro, da adulto mostrava condotte antisociali, disturbi evidenti del comportamento e tentato suicidio.

In altri esperimenti, le madri artificiali si presentavano come pupazzi di pezza dotati di spuntoni metallici che si attivavano ogni volta che il cucciolo provava ad abbracciarle, trafiggendolo. Tuttavia, questo non fermava il piccolo nel tentare di ricevere calore materno: così provava, riprovava e riprovava ancora ad abbracciare la madre, nonostante l’esito doloroso fosse sempre lo stesso.

Quale mente può progettare una simile macchina di tortura e presentarla in un articolo intitolato La Natura dell’Amore (1958)?

Con questi esperimenti Harlow ha dimostrato che non è la necessità di mangiare ad avvicinare una creatura a sua madre, ma un sentimento più profondo e complesso che il cibo non soddisfa. Le sue ricerche sull’attaccamento sono ancora oggi acclamate in tutto il mondo anche se non sono state private di numerose critiche: alcuni studiosi affermano che ha dimostrato “l’ovvio”, e che il sacrificio dei macachi non è decisamente valso la pena.

Questa storia può sembrare controversa, ma il fondo del pozzo è stato raggiunto dopo la morte della moglie di Harlow, quando lo studioso ha sofferto di una grave forma di depressione che lo ha trascinato verso l’alcolismo; per curarsi, ha fatto ricorso perfino all’elettroshock. Quando è tornato al lavoro qualcosa in lui era cambiato, e anche le regole del suo gioco, il cui baricentro non era più l’amore, ma la depressione.

Cos’è la depressione? Una persona romantica potrebbe rappresentarla come un incubo di solitudine, un antro stretto eppure profondo nella sua oscurità, dove non si sente nulla al di fuori del proprio respiro.

Ma questa non è un metafora, bensì un altro degli esperimenti di Harlow, la fossa della disperazione, una gabbia a forma di piramide rovesciata nel quale veniva chiuso un macaco per un periodo di tempo che variava da qualche giorno a quindici anni.

Una volta usciti, gli animali erano incapaci di mangiare, di socializzare e di comunicare. Incapaci di vivere. Così, per farli accoppiare, Harlow ricorreva alla ruota dello stupro, sempre di sua invenzione. Questo esperimento generava madri distaccate, spesso inclini alla violenza verso i loro stessi cuccioli; Harlow a questo proposito si dichiarava colpito di quanto la loro malvagità superasse le sue aspettative.

Le deludenti sperimentazioni sulla depressione avevano dimostrato che una scimmia chiusa al buio per giorni, mesi o anni prova dolore e soffre, esattamente come potrebbe succedere a un cane, a un gatto o ad essere umano nelle medesime condizioni; il cuore batte a ritmo con la paura, il pelo si rizza e la voce si alza, fino a quando la speranza svanisce e non resta che il silenzio. Nonostante ciò, Harlow e i suoi collaboratori sono andati avanti con il loro progetto per decenni.

Chi non ha mai conosciuto l’amore non è in grado di amare. E chi non prova empatia verso il dolore è destinato a provocarlo, nonostante riesca ad ottenere il riconoscimento di decenni di letteratura scientifica.

Se vuoi sapere com’è un uomo, guarda bene come tratta i suoi inferiori, non i suoi pari.

Sirius Black, Harry Potter e il Calice di Fuoco

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